Quesito e precognizioni - Angelo Thio

Traduzione e introduzione di Cesare Daquino dell’opera “Quesito e precognizioni” di Angelo Thio, filosofo Salentino del secolo XVI°, originario di Morciano di Leuca, Lecce - Italia.


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Il nome

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DE NOMINE 

 

De nomine libri clarum ab aliis, de nomine vero authoris mihi semper obscurum fuit, quicquid enim dicant alii, iurarem tamen ego non Aristotelis librum hunc esse. Mos enim loquendi suus non est huiusmodi omnesque alios libros maximo composuit artificio ipse Aristoteles, primo per suam met regulam primo ponendo in prohemio res considerandas, postea vero in tractatu proposita tractando, quod observatum hic minime videmus. 

IL NOME 

 

Quanto al nome del libro, è chiaro per gli altri; il nome dell’autore mi è stato sempre oscuro; infatti, qualunque cosa dicano gli altri, io tuttavia giurerei che questo libro non è di Aristotele. Del resto il suo modo di parlare non è di tal guisa e lo stesso Aristotele ha composto tutti gli altri libri con la massima maestria, innanzi tutto per mezzo della sua stessa regola ponendo in primo luogo nel proemio le cose da considerarsi, poi considerando nel trattato gli argomenti: noi vediamo che questa cosa è stata osservata in minima parte in questo libro. 


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