Quesito e precognizioni - Angelo Thio

Traduzione e introduzione di Cesare Daquino dell’opera “Quesito e precognizioni” di Angelo Thio, filosofo Salentino del secolo XVI°, originario di Morciano di Leuca, Lecce - Italia.


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La via della dottrina

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DE VIA DOCTRINAE 

 

Instrumenta vero quibus utitur Aristoteles in declarandis istis sunt maneries disciplinae sicuti divisio, diffinitio, exemplum et inductio ad manifestandum, autem aliqua non utimur demonstratione, sed aliqua manerie disciplinae. Notamus tamen diffinitiones datas in hoc libro esse diffinitiones quid nominis, non autem quid rei, declaravimus enim alibi (502) quod quando diffinitiones aliquae sunt datae in alia arte, vel in principio artis, tunc illae diffinitiones non possunt esse quid rei, cum non perfecte intelligantur partes, et ideo istae diffinitiones quamvis quid rei et verae diffinitiones esse poterint in metaphisica, hic autem tantum quid nominis non autem quid rei, non enim logicus ut logicus substantiae naturam percipere poterit. 

LA VIA DELLA DOTTRINA 

 

Gli strumenti di cui si serve Aristotele nello spiegare queste cose sono le regole di una disciplina, come la divisione, la definizione, l’esempio e l’induzione; per "notificare" non ci serviamo della dimostrazione, ma di qualche regola di una disciplina. Notiamo, tuttavia, che le definizioni date in questo libro sono le definizioni nominali, non quelle reali; altrove abbiamo dimostrato, infatti, (502) che quando alcune definizioni vengono date in un’altra arte o all’inizio di un’arte, allora quelle definizioni non possono essere reali, dal momento che vengono perfettamente comprese le parti. Perciò queste definizioni potranno essere vere definizioni reali nella metafisica; qui, invece, possono essere soltanto nominali, non reali: infatti non sarà il logico come logico a comprendere la natura della sostanza. 


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